Votes taken by Ubino

  1. .
    Il 7 gennaio creai un gruppo pubblico su Telegram dal nome: I pugliesi, con lo scopo di trovare persone della mia zona con cui instaurare un rapporto. A poco a poco grazie alla pubblicizzazione del gruppo su Google tramite Telegram Italia, i membri sono cominciati ad entrare e attualmente siamo 100 tra ragazzi e ragazze di tutta la Puglia. Il mio scopo era creare raduni, e direi che ci sono riuscito. Ho conosciuto bravissime persone che attualmente sono i miei compagni attuali con cui esco sempre, ragazzi e ragazze. Ovviamente Telegram non è tutto rose e fiori: I morti di figa sono dietro l'angolo, quindi li elimino subito dal mio gruppo tranquillamente con un tap, grazie anche al regolamento rigoroso che gli ho dato. Quindi posso consigliarvi una cosa, a chi si sente solo. Unitevi ai gruppi della vostra regione, se non esiste createlo voi, e cercate di organizzare raduni solo dopo aver conosciuto bene le persone che fanno parte del gruppo. Meglio se lo create voi se vi ritenete delle brave persone. Per qualsiasi aiuto su come pubblicizzare il gruppo su Google chiedete pure a me in privato. Chiedetemi anche in privato se siete interessati ad entrare in quello dei Pugliesi. Volevo solo dare una mano a chi era come me nella mia stessa situazione senza amici (pochissimi). Vi auguro buona fortuna. Per qualsiasi domanda su Telegram e il suo funzionamento, contattatemi in privato. Nessuno su Telegram vedrà il tuo numero di telefono, al contrario di Whatsapp, vi basta mettere un username, esempio il mio è @Ubino. Grazie a chi leggerà e spero sia di aiuto a molti.
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    Sto creando un forum semplicissimo per tutte le persone e i ragazzi affetti da questa "merda". http://depressione.forumcommunity.net/

    Salve, mi chiamo Giuseppe e vi racconto un po' la mia vita. per 5 anni ho sofferto di disturbo da attacchi di panico, in cui non uscivo di casa per paura che mi venissero attacchi. Sono stato 5 anni senza amici, senza voler vedere nessuno, tanto la mia vita prima di questo periodo era inutile lo stesso. Adesso dopo tante cure anche farmacologiche ne sono uscito, ma la mia depressione non è mai terminata. Quando penso alla mia vita mi viene sempre da piangere. Ho pochissimi amici, e con le ragazze non ho mai avuto rapporti perché sono molto timido. A quanto pare non interesso a nessuna e non sono mai il "loro" tipo. So che ci sono un sacco di altre persone con questo problema, eppure non credo di essere un brutto ragazzo a livello estetico e caratteriale. Vorrei poter parlare con ragazzi e ragazze con il mio stesso problema qui, sperando ce ne siano. Quando penso che ho 27 anni e non sono mai stato con una ragazza e né mai baciato una e non ho mai ricevuto nessun complimento da parte loro per qualsiasi cosa, mi sale la depressione, mi viene da piangere come se facessi schifo a tutti/e quanti/e. Solo una volta una ragazza (vivo in un paesino del cazzo) avrebbe voluto mettersi con me e pure io, ma dopo che lei ha trovato un altro ragazzo, Giuseppe è finito nel dimenticatoio come se niente fosse. Voglio mettere anche una mia foto per capire cosa cavolo non va in me da far schifo a tutte quante. Ho un buon carattere, sono gentile anche troppo e purtroppo sono solo molto timido, ma se trovo una persona che mi fa stare bene la mia timidezza scompare. Odio le discotece, ballare in generale, il sabato preferisco andare a fare passeggiate o fare chiacchiere con i miei pochissimi amici e amiche (Amiche? E dove sono...). Ai compleanni (finalmente non ci vado più ai compleanni, tanto sono tutti uguali) dato che odio ballare pensano tutti che io sia stupido. La depressione è una cosa che mi ostacola tantissimo e non riesco a vedere la fine del tunnel. Sto creando questo forum per raccogliere ragazzi e ragazze con questi brutti problemi e magari sentirsi meno inutili.
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    Edited by Ubino™ - 23/8/2015, 18:42
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    Ora ci sono i saldi, ci sono un sacco di visual novel in offerta. Io consiglio a tutti di giocare questa bellissima visual novel su steam GRATIS, in grado di far piangere molto. Addirittura consigliano questa visual novel a persone che vogliono avvicinarsi a questo genere, ed ha una soundtrack bellissima. Narcissu. Ovviamente è in inglese, come tutte le visual novel su steam, ma non credo dovrebbero esserci problemi (almeno per me è così). Non dura nemmeno tanto, io con lettura medio-lenta ci ho messo 10 ore.
    Un'altra bella che ho giocato è If My Heart Had Wings.
    Un'altra che comprerò è eden*, che mi sembra interessante.

    In queste che vi ho detto, non ci sono tette e culi, ma solo bellissime storie. Vi ho avvisato. Sono anche completamente doppiate, quindi più belle da seguire.
    Se volete, vi lascio il mio profilo Steam.

    Questa invece non dura nemmeno mezz'ora, è gratis ed è molto divertente.

    Ovviamente le offertone, addirittura 80%, possono finire pure domani per alcuni titoli, quindi se vi interessa affrettatevi.

    Edited by Ubino™ - 14/6/2015, 03:36
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    Ho passato gli ultimi 3 giorni a guardare un casino di Thug Life video, e mi sono detto: "perché non li fanno anche sugli anime" (anime mainstream a parte).
    Allora oggi ho deciso di passare il pomeriggio a crearne uno, che poi sarebbero 2 in 1 :sese:

    L'ho caricato su Dailymotion perché su Youtube lo eliminano istantaneamente.


    Thug Life Kokoro Connect di Ubinetto

    Edited by Ubino™ - 7/6/2015, 19:29
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    Questo "racconto" lo scrissi quando andavo ancora alle medie (ora ho quasi 25 anni, fate voi il conto), ed è tratto da una storia vera. All'epoca lo stampai anche, grazie alla mitica Epson che stampava una pagina di venti righe in più di un minuto XD e fece il giro di tutti i parenti, parenti di parenti, nonnette pettegole interessate alle due protagoniste ecc ecc. Lo scrissi alle medie, non ci ho mai messo più mano, quindi boh, non so quanto sia grammaticalmente corretto. Però dovrebbe riuscire a strapparvi qualche risata.


    deEif


    GIUSEPPE TANZI


    deEZL


    BATTAGLIE A SUON DI SCOPA


    deEif


    deFav



    1. Presentazione.
    “Via Montevergine ci sono due vecchie
    la scopa in mano e il grembiule in sede
    tutta notte sul marciapiede
    a lavare e litigare come cornacchie.”


    Ecco come il grande Fabrizio De Andrè avrebbe iniziato la sua canzone “Via del Campo” se, invece di trovarsi a Genova, si fosse trovato a Rutigliano, precisamente in Via Montevergine. Qui infatti abitano due simpatiche vecchiette. La più anziana (e anche la più terribile) di circa 85 anni si chiama Lucetta, che abita proprio di fronte alla seconda protagonista del mio racconto. Purtroppo non vi dirò il suo nome per un semplice motivo: non ne ho la più pallida idea. Da qui in poi la chiameremo l’Innominata. Per potervi raccontare le loro storie dispongo di una visuale perfetta in quanto abito al terzo piano di una palazzina e da qui riesco a vedere e a sentire perfettamente le loro dispute senza essere visto, anche perché le loro cervicali non gli permettono di alzare così tanto la testa.

    2. Origine della loro ostilità.
    Da ormai sette anni non si sopportano più a causa di uno strano e ancor oggi non accertato evento. L’Innominata possedeva un cane enorme, un Pastore Tedesco a macchie nere e marroni, al quale aveva attribuito un nome originalissimo: Rex (l’Innominata sostiene di non essere a conoscenza e quindi di non aver mai visto neanche una puntata dell’omonimo commissario in TV. Coincidenza? Difficile dirlo).
    Le accuse di Lucetta sul cane dell’Innominata incominciarono a prendere sempre più piede. Secondo lei aveva la brutta abitudine di abbaiare la notte non facendola dormire e sosteneva anche che durante le sue passeggiate avrebbe sporcato con i suoi bisogni il suo marciapiede.
    La leggenda narra che a causa di questi disturbi, Lucetta avrebbe gettato dal suo balcone alcune polpette avvelenate sul terrazzo dell’Innominata, luogo dove il cane passava la notte. Il mattino seguente l’Innominata scoprì il cane morto e le polpette al suo fianco; Lucetta però, poco astutamente avrebbe deriso la morte del povero cane, e dal quel giorno l’odio tra le due non si arrestò mai.

    3. Le pulizie giornaliere.
    L’elemento che caratterizza entrambe le vecchie è la pulizia meticolosa del proprio angolo di marciapiede.
    Lucetta dispone di un potente sifone, comodissimo perché arriva fino al piano terra così può riempire i suoi secchi d’acqua direttamente sul posto di battaglia. L’Innominata purtroppo non dispone di questa comodità, perciò è costretta ad andare alla fontana che si trova a circa 20 metri di distanza dalla sua abitazione. Ma esaminiamo attentamente i due stili di pulizia. Le piccole pulizie di Lucetta comprendono: lavaggio del marciapiede, lavaggio di metà tratto di asfalto (con relativi rimproveri degli automobilisti) e lavaggio della porta-finestra. Il marciapiede è sacro: va lavato come minimo due volte al giorno e i passanti non possono camminarci quando lei è in azione. Va lavato sempre e comunque, anche quando piove. Nessuno la può fermare.
    La modalità del lavaggio di metà tratto di asfalto invece è alquanto bizzarra. Lucetta si sveglia molto presto la mattina. La prima cosa che fa è quella di andare fuori e sistemare tre bidoni vuoti di vernice capovolti lungo il marciapiede per impedire che le macchine vi sostino di fronte, e quindi agevolare la pulizia. Quando finisce di lavare, non manca l’inevitabile lancio del secchio d’acqua sporca sull’asfalto. Obiettivo: fare arrivare il liquido fino al pezzo d’asfalto di proprietà dell’Innominata, sporcandoglielo e travolgendo anche qualche ignaro passante. Se ci fosse una disciplina olimpica su questo, lei stravincerebbe di sicuro la medaglia d’oro.
    Infine, il lavaggio dei vetri della sua porta-finestra è la cosa più semplice e naturale che compie: utilizza semplicemente un panno umido. Fin qui tutto bene, però bisogna aggiungere che i vetri vengono lavati più di cinque volte al giorno!
    Molto differenti invece sono le pulizie dell’Innominata, in quanto scende molto sul particolare. Come Lucetta, si dedica al lavaggio del marciapiede, ma oltre a questo il suo repertorio presenta alcune peculiarità.
    Una di queste è il lavaggio del tombino della fognatura che si trova proprio di fronte al suo marciapiede. Per farlo, è dotata di un’arma micidiale: un piede di porco in acciaio inox 18/10 satinato. La sua dotazione da stura-tombini è composta inoltre da: mascherina protettiva comprata appositamente per questo scopo, stivali da pescatore, spray sgrassante e infine nastro adesivo. Dopo l’apertura del tombino si presta a lavare accuratamente la parete interna di esso sgrassandola per bene e infine, quando rimette il coperchio fissa due strisce di nastro adesivo in corrispondenza dei due fori del pozzetto per evitare in seguito cattivi odori. Purtroppo queste strisce col passare delle automobili si disintegrano e l’Innominata è costretta a ripetere spesso questa operazione.
    Oltre al piede di porco supertecnologico (chissà dove li va a trovare tutti questi aggeggi), dispone di un ferro sottile per rimuovere la sporcizia tra le minuscole fessure del marciapiede. Un giorno l’ho vista addirittura seduta sul suo marciapiede accanto ad un kit di strumenti da camino, ovvero una pinza, una paletta e uno scopino, perché sosteneva che il ferro da solo (ormai rimpiazzato, poverino) non poteva fare tutte quelle cose che faceva il suo migliore amico: il kit, appunto.
    Chiunque si apprestasse a percorrere Via Montevergine, noterebbe che i marciapiedi delle due nemiche (soprattutto quello di Lucetta) assumono una colorazione più scura rispetto al resto del marciapiede non lavato. Semplice: i notevoli prodotti chimici che usano stanno letteralmente mangiando il povero granito che chiede pietà. La cosa assurda però è che per loro il marciapiede non si sta rovinando anzi; credono che sia più sporco di prima e quindi ci danno dentro a più non posso per farlo diventare bianco, cosa che ovviamente non potrà accadere più ormai (Il granito sta aspettando con impazienza i prossimi lavori pubblici anche a costo di subire tutte quelle torture).

    4. Come trascorrono le loro giornate-tipo.
    Come avrete visto, l’ossessione maniacale per le pulizie, non permettono loro di trascorrere tanto tempo in casa. Vediamo quindi in che modo passano le loro giornate.
    Lucetta, come abbiamo visto prima, si alza presto la mattina con il chiodo fisso di andare a pulire il marciapiede. Dopo tre ore di estenuanti pulizie esterne, si dedica a quelle interne riservando meno tempo, anche perché ci tiene a fare bella figura con i passanti affinché apprezzino il suo lavoro. Nel pomeriggio altra pulizia del marciapiede e qualche litigata con l’Innominata a causa di una gara a chi pulisce meglio nel minor tempo possibile. Ma analizzeremo meglio le loro litigate in seguito. Quando finisce di litigare, non manca l’inevitabile passeggiatina per recarsi in chiesa. Lucetta va tutti i giorni in chiesa, ma forse soltanto per pentirsi di tutte le brutte parole che ha rivolto all’Innominata, non per altro. Verso le 21,00 incomincia un’attenta guardia seduta dietro la porta-finestra dall’interno di casa sua per non far parcheggiare le auto di fronte al suo marciapiede. Se questo accadesse, Lucetta uscirebbe all’improvviso spalancando la porta-finestra e urlando all’impazzata contro il povero automobilista. Un giorno mentre tornava da casa, con i suoi propri occhi aveva visto una cosa obbrobriosa: una macchina parcheggiata proprio davanti casa sua. Immaginatevi la sua reazione…no, non è stata molto dolce come avrete sicuramente pensato! Ha preso la sua scopa e ha cominciato a colpire l’auto a tutta forza. Il proprietario è stato costretto a chiamare la polizia per farla calmare, anche se la macchina non si era fatta assolutamente niente perché la vecchietta non era abbastanza energica. A mezzanotte è il momento del terzo ed ultimo lavaggio del marciapiede, perché sostiene che non vuole svegliarsi la mattina e vedere il marciapiede sporco (che poi, anche se è pulitissimo lo lava lo stesso).
    La giornata dell’Innominata invece è molto diversa da quella di Lucetta. Anche lei lava il marciapiede la mattina, ma ci mette meno tempo. I preparativi sono molto più lunghi però, dato che deve riempire i secchi alla fontana. Ora, visto che è un po’ più giovane di Lucetta ma molto più grassa, può permettersi di fare avanti e indietro con i secchi pieni d’acqua. Ma un po’ d’ingegno no? Perché deve andare con un secchio, tornare a casa, prendere un altro secchio, andare a riempirlo, tornare, prenderne un altro ecc? Non li può portare due alla volta? E soprattutto, perché deve andarci in minigonna e canottiera che non gli donano per niente, data l’età? Non si sa, è uno di quei misteri ancora irrisolti da essere mandato in onda da “Voyager – ai confini della conoscenza”.
    Ma passiamo oltre. Sicuramente vi chiederete il perché di tutti questi secchi per lavare. Domanda inutile e risposta scontata: due servono per lavare il marciapiede, e gli altri due per fare il dispetto a Lucetta, svuotandoli sul suo marciapiede di nascosto. È una scena tragicomica che si ripete quasi tutti i giorni ormai. Finito di lavare, si barrica in casa fino alla sera. Penserete che finisca così la sua giornata, invece no. Quando si trova a casa passa la maggior parte del tempo a stendere i panni sul suo terrazzino. Fin qui sarebbe tutto normale, ma dato che stiamo parlando dell’Innominata ci dovremmo aspettare qualche comportamento insolito…e infatti è così. Ogni volta che mi affaccio al balcone lei è già all’opera con la sua biancheria. La cosa più normale del mondo, ma il bello viene adesso. Senza farmi vedere riesco a spiare tutto quello che fa di solito. Per prima cosa dobbiamo precisare il suo abbigliamento quando la stesura dei panni avviene in estate e in inverno. Estate: canottiera semitrasparente e aderente, foulard in testa, pantalone o minigonna…assenti, solo una mutanda molto grande e per finire infradito ai piedi. La tenuta invernale invece è totalmente l’opposto di quella estiva: colbacco in testa, due giacche indossate una sull’altra, pantaloni da sciatore e ai piedi non un paio di sci, ma scarponi antislogatura (spesso stendere la biancheria d’inverno può rilevarsi un’operazione molto pericolosa)!
    Premesso questo, andiamo avanti nella descrizione dei suoi pomeriggi trascorsi in terrazzo. Oltre al suo abbigliamento, da notare è la precisione del numero di mollette da usare in tutto e guai a doverne usare di più o di meno di quanto aveva stabilito all’inizio, altrimenti non si darebbe pace per tutta la notte. Quando finisce di stendere torna in casa e non esce fino a che non arriva l’ora della seconda pulizia del marciapiede, e cioè verso le 12,30 di ogni sabato sera, orario tranquillo perché le auto che passano sono di meno, ma soprattutto perché la sua nemica di pulizia è a letto. Perciò andando a riempire i secchi d’acqua alla fontana approfitta dei bidoni dell’immondizia per prendere qualche rifiuto da mettere sul marciapiede di Lucetta per dispetto. La cosa più enorme che finora è riuscita a mettere è stata una di quelle piattaforme di legno che si trovano nei supermercati e che gli elevatori sollevano con le vivande sopra. Poiché la disciplina olimpica “deposito dell’oggetto-rifiuto sul marciapiede avversario” avviene solo ed esclusivamente di sabato sera, ogni domenica è sempre la stessa storia.

    5. La domenica è santa (tranne per loro).
    La domenica mattina alla gente, si sa, piace dormire fino a tardi. Io non posso. Sono costretto a rimanere sveglio nel letto ad ascoltare una sola ed unica cantilena: le grida di Lucetta che, appena svegliata, ha scoperto l’ennesimo dispetto da parte dell’Innominata. Da questo momento in poi, inizia la guerra tra le due. Una guerra molto particolare, perché portata avanti soltanto dalle parole. Dopo aver subito quell’affronto, Lucetta sposta di peso la piattaforma di legno verso il marciapiede dell’Innominata e torna dentro casa. Inizia così una strana discussione. Lucetta rimane dietro la porta-finestra con le tendine abbassate, invece l’Innominata si reca sul terrazzo. È da questo momento che mi sveglio; controllo l’orologio che segna le 7,30 e capisco subito che non potrò più addormentarmi. Lucetta inizia a gridare come un’indemoniata contro la nemica in dialetto rutiglianese e l’Innominata risponde con la stessa intensità di voce ma in italiano corretto, tanto che nel letto riesco a capire solo quello che dice lei. Degli strilli di Lucetta capisco solo due frasi che ripete di continuo. 1° frase: “Vai alla messa a confessarti!”, 2° frase: “Io lavo meglio di te, tu lasci la polvere tra le pietre del marciapiede!” (in dialetto). Non tanto la prima, ma è la seconda affermazione che manda in bestia l’Innominata; è lei la regina, la numero uno della scopa e della paletta.
    Dopo le grida di Lucetta, arriva il momento dell’Innominata. Lei grida in maniera più comprensibile, ma meno ripetitiva. Approfitta di queste occasioni per dire a Lucetta che è un’assassina (in riferimento all’omicidio del cane avvenuto parecchi anni fa), gli anticipa il giorno e l’ora esatta della sua morte ormai prossima e ribadisce la sua origine verificatasi da una di quelle donne “allegre”.
    Questo litigio, come tutti i loro battibecchi, ha un arco di tempo di circa otto ore; quindi la domenica è l’unico giorno della settimana dedicato ad altro, e non alle pulizie.
    Di solito le scenate finiscono soltanto con l’arrivo dei carabinieri, chiamati dalla gente della via che non riesce a riposare il pomeriggio. L’Innominata sembra essere più furba di Lucetta, perché non appena arrivano le guardie smette subito di gridare, invece l’altra non ne vuole proprio sapere di placarsi.
    Arrivata la sera però, tutte e due si calmano e vanno a dormire. Sarebbe un lieto fine perfetto, ma purtroppo non è affatto così, c’è dell’altro. Stavo dicendo che la sera, quando le acque di solito si calmano, la prima ad uscire di casa è Lucetta, giusto per dare una spazzata sull’asfalto e buttare la polvere sul marciapiede nemico. Anche l’Innominata esce per spazzare, ma dopo che la nemica gli aveva detto di non saper lavare come si deve, ci voleva una vendetta. Così informa tutti gli automobilisti di non parcheggiare assolutamente vicino Lucetta se non volevano che le loro auto facessero una brutta fine a colpi di scopa e così, in questo modo Lucetta riesce sempre a farsi odiare da tutti. Termina in questo modo l’ennesima domenica di tumulti tra le protagoniste. Chi ha vinto fra le due? Semplice. Avrà vinto chi il lunedì mattina non si sveglierà con un’infiammazione alle corde vocali, ma di solito finisce in parità. E il pomeriggio…tutte dal medico di famiglia!

    6. Lucetta e i suoi piccoli dispetti.
    La casa di Lucetta, oltre ad essere al piano terra come già sappiamo, dispone di una piccola veranda che usa solo per tenere e curare piante di basilico. Questa veranda combacia con una via parallela a quella di Montevergine. In questa via si è aperto da quasi tre anni un piccolo supermercato e i condizionatori esterni con la ventola sono stati posizionati quasi vicino alla veranda. Fin qui Lucetta non aveva sospettato di niente e si recava tranquillamente a fare la spesa. Ma non appena arrivò l’estate i condizionatori iniziarono a funzionare e il rumore delle ventole infastidiva la vecchia. In realtà il fastidioso suono si poteva udire solo se lei si fosse recata nella veranda, ma dentro casa il rumore era impercettibile. Da quel giorno iniziò una guerra tra Lucetta e i gestori del negozio. Lei si muniva di sedia in legno, la metteva al centro della veranda, si sedeva, scaldava la voce e iniziava con le sue solite grida in dialetto. Un giorno però la combinò grossa. A causa dell’abbassamento di voce prese la scopa e iniziò a sbatterla sui condizionatori, ma non successe niente. Allora riempì due secchi d’acqua e bagnò le ventole che andarono in corto circuito. I gestori videro tutto e così chiamarono delle vecchie conoscenze di Lucetta: i carabinieri. Questi però, data l’età dell’anziana, gli dissero di non ripetere più una cosa del genere e se ne andarono via. Ovviamente era sicuro che non l’avrebbe più fatto, ma nessuno gli poteva togliere il vizio di gridare contro i condizionatori o qualunque altro oggetto. Si, perché la sua rabbia non era rivolta contro i dipendenti del negozio, ma solo ed esclusivamente verso quegli aggeggi elettronici. Si rivolgeva ad essi dicendo di smettere di far girare quella ventola, altrimenti se la sarebbero vista con lei. I condizionatori naturalmente continuavano a non capire le parole di Lucetta, invece lei credeva che capissero benissimo, ma non le volevano ubbidire. Sarebbe capace di parlare anche ad uno spazzolone del water dicendogli di fare bene il suo lavoro per non subire un rimpiazzo.
    In tutta questa storia non era presente l’Innominata. Eppure anche lei aveva un ruolo. Quel giorno mentre la nemica era seduta nella veranda intenta a urlare contro i condizionatori, si recò sul suo terrazzino e incominciò a incitare i dipendenti del negozio ad aumentare la potenza delle ventole per provocare più rumore (e per ridirle che era l’assassina del suo cane). Quello che successe in seguito tra le due ve lo potreste immaginare anche da soli.

    7. Una scomoda panchina.
    Finalmente, il momento tanto atteso. È arrivata l’ora dei lavori pubblici per rifare il marciapiede, e il granito può tirare un sospiro di sollievo. L’unica che non era contenta di quella notizia era Lucetta, che così non poteva lavare più per terra per un po’ di tempo. Invece l’Innominata era felicissima perché i lavori di manutenzione erano toccati alla nemica e non a lei. Appena arrivarono gli operai, Lucetta cominciò a cacciarli con la scopa, ma non ebbe successo. Iniziati i lavori, la vecchia cominciò subito a criticare l’opera dei muratori, che secondo lei stava venendo malissimo. Dopo un mese di attività, di prediche e colpi di scopa in testa, il marciapiede fu finalmente finito. Per abbellirlo ulteriormente furono messe aiuole e anche tre panchine. Quello che sta per accadere adesso ha dell’incredibile, quindi ascoltatemi bene.
    Il pezzo di marciapiede di Lucetta è regolare, ma proseguendo lungo la via si allarga molto assumendo la forma di un triangolo scaleno.
    Ed è in questo spazio che sono state posizionate le panchine, a circa venti metri dalla porta-finestra di Lucetta. Questa novità delle panchine però fece andare in bestia la vecchietta. Anche se erano molto distanti da lei, sosteneva che la ostacolavano nelle sue pulizie giornaliere e così ebbe un’ingegnosa idea. Una sera decise di porre fine a quell’intralcio e si armò di chiave inglese. Il suo sguardo pieno di livore era diretto solo verso quegli oggetti di legno e ferro battuto. Iniziò a svitare i bulloni senza preoccuparsi della gente che passava di lì e secondo me ce la poteva anche fare, ma l’Innominata non poteva certo starsene con le mani in mano. Chiamò i soliti carabinieri che accorsero subito e fecero calmare la vecchia ma, a causa della sua solita età, non gli fecero niente. Naturalmente Lucetta non sa ancora che i carabinieri furono stati chiamati dalla sua nemica, altrimenti la giornata non sarebbe finita lì così semplicemente. Le panchine infine rimasero in quel posto, ma ancora oggi quando Lucetta va a fare la spesa, passando davanti ad esse si capisce subito che non le ha ancora accettate, dato il numero delle infinite bestemmie rivolte a loro.

    8. Halloween.
    C’è un giorno dell’anno molto particolare soltanto per le due anziane signore, perché è il giorno in cui bisogna lavare molte volte in più il marciapiede. Questo giorno si chiama 31 Ottobre in Italia, Halloween in America.
    Alcune persone sanno già che in questo giorno i ragazzi si divertono a sporcare i portoni dei cittadini anche se hanno ricevuto i famigerati dolcetti, ma Lucetta e l’Innominata non se lo ricordano mai e quindi non riescono a capire il perché di tutti quei bambini vestiti da mostri con dei sacchetti in mano. Dalle 19,00 iniziano le prime scampanellate alle porte delle due. Cominciano così i primi scherzetti: petardo che scoppia sul marciapiede (punto debole delle duellanti perché la chiazza nera che si forma subito dopo l’esplosione è particolarmente difficile da rimuovere anche con il Re dei detersivi), schiuma da barba sui citofoni, segatura sull’asfalto e il classico uovo lanciato contro il vetro. Questo indubbiamente succede a tutti gli abitanti del paese che lavano soltanto la mattina dopo. Purtroppo Lucetta e l’Innominata non possono assolutamente svegliarsi la mattina e trovare un marciapiede ridotto malissimo e quindi, ogni volta che un bambino sporca una parte qualsiasi delle due abitazioni, si apprestano a pulire immediatamente lo sporco prima che si secchi. Questa operazione viene ripetuta in media dalle dieci alle quindici volte, e, tra una volta e l’altra passano circa venti minuti.
    La differenza tra le due e che l’Innominata va a dormire presto ogni volta che arriva questo giorno, invece Lucetta è capace di stare con la scopa in mano addirittura fino all’una di notte. Mi ricordo anche un evento di qualche anno fa. Sempre il 31 Ottobre verso mezzanotte, due ragazzi lanciarono cinque uova contro la porta-finestra e come al solito Lucetta uscì urlando all’impazzata. Ma non si trovò davanti ai veri responsabili del dispetto (che scapparono subito dopo), ma ad altri ragazzi che passavano di lì per caso, ovviamente innocenti. I giovani cercarono in tutti i modi di spiegarle che non erano stati loro, ma hanno comunque assaporato l’amarezza del suo fedele manico di scopa.
    La mattina presto del giorno dopo, gli unici portoni puliti, sgrassati e scintillanti del paese sono solo quelli delle due battagliere.

    9. Conclusione.
    Sono giunto al termine della mia narrazione e spero di avervi fatto sorridere un po’ con i comportamenti bizzarri di Lucetta e dell’Innominata. Non so se riuscirei ad avere i diritti d’autore da parte delle due signore, ma spero di non essere tenuto a farlo perché, se sapessero almeno cosa sono i diritti d’autore, molto probabilmente non riuscirei ad ottenerli e mi beccherei (soprattutto da parte di Lucetta) dolorosi colpi di scopa sulla testa.
    Molte persone farebbero follie per abitare in Via Montevergine ed assistere alle loro zuffe. Io (per fortuna) sono gia seduto sulla poltrona della prima fila di un cinema all’aperto, che ogni giorno mi propone un film diverso. Avrei potuto raccontare altri aneddoti su di loro, ma per adesso mi fermo qui, attendo nuove vicende divertenti.



    Indice

    1. Presentazione
    2. Origine della loro ostilità
    3. Le pulizie giornaliere
    4. come trascorrono le loro giornate-tipo
    5. La domenica è santa (tranne che per loro)
    6. Lucetta e i suoi piccoli dispetti
    7. Una scomoda panchina18
    8. Halloween
    9. Conclusione

    Edited by Ubino™ - 3/12/2014, 00:51
  7. .
    CITAZIONE (Adriano-kun @ 5/8/2014, 21:58) 
    Ottima guida! :sese:

    CITAZIONE (Ubino™ @ 3/4/2014, 03:45) 
    Se c'è qualcos'altro di importante che non ho messo, perché è impossibile scrivere tutto, ditemelo.

    Manca una regola per il trattino lungo che diventa i tre puntini di sospensione.

    CITAZIONE
    7c) Il trattino americano — che gli inglesi usano per tagliare una parola, se nell'anime non viene pronunciata per intera, meglio toglierlo e al suo posto mettere i tre puntini di sospensione. Esempio: ho detto che non dev— diventa ho detto che non dev...

    C'era già XD
  8. .

  9. .

  10. .
    Chi avesse intenzione in futuro di candidarsi come checker, deve leggere questa guida.
  11. .
    Quello che sto per dire, per chi si candida come checker, dovrebbe essere ovvio, perché chi si candida per questo ruolo, dovrebbe sapere a priori scrivere molto bene in italiano.
    Queste cose devono penetrare nella vostra testa e rimanerci. Non dirò tutto, ma almeno le cose basilari, che però se vengono sbagliate, diventano gravi.
    Dovete tenere a mente che il checker è l'ultima persona che legge i sottotitoli prima dell'uscita della puntata, quindi errori grammaticali non devono esserci.


    Per prima cosa, bisogna dire come si fa il check. Per farlo bisogna obbligatoriamente vedersi tutta la puntata da 0.
    Bisogna fermarsi a leggere ogni singolo sottotitolo insieme al video e all'audio mettendo sempre in pausa. Vietato leggere frettolosamente ogni riga schiacciando semplicemente ↓ della tastiera senza avere sott'occhio il video e l'audio.
    Se fate bene questo, dovete correggere i classici errori che non devono esserci assolutamente.




    1) Sì inteso come affermazione si scrive sempre con l'accento sulla i.

    2) affinché, benché, cosicché, finché, giacché, né, nonché, perché, poiché, purché, sé (quando è pronome: "Marco pensa solo a sé"), sicché, ventitré e tutti i composti di tre (trentatré, quarantatré, centotré, ecc.), le terze persone singolari del passato remoto di verbi come battere, potere, ripetere, ecc, (batté, poté, ripeté, ecc), vanno scritti obbligatoriamente con l'accento acuto sulla lettera e.

    2b)

    7T8LC




    7T8QT



    3) Stessa cosa per sé in situazioni tipo "parla sempre di sé" ed anche né in situazioni tipo "non ha risposto né sì né no".

    3b) L'accento non è stato inventato per metterlo dappertutto. Fà, sà, stà, và, stò ecc ecc non devono esistere assolutamente.

    4c) La seconda persona dell'imperativo presente vuole sempre l'apostrofo, non l'accento. (Sta' buono, da' qui, sta' zitto ecc).

    4) Qual è, qual era e simili si scrivono senza apostrofo.

    4b) Po' si scrive obbligatoriamente con l'apostrofo, non con l'accento.

    5) È sbagliato scrivere E' in questo modo. Esiste la lettera apposita, perché non usarla? Basta tenere premuto sulla tastiera il tasto Alt e schiacciare sul tastierino numerico 0200. In questo modo comparirà magicamente sul vostro schermo una bellissima È. Se non avete il tastierino numerico, basta cercare la È nella mappa caratteri di windows, oppure la copiate da una qualsiasi altra parte. (Google).

    5b) Gli inglesi usano esclamazioni proprie. Ouch, Hey, Huh, Ow, ecc ecc, non si lasciano mai così, bisogna tradurle in italiano.
    Si traducono con Ahi o Ahia, Ehi, Eh, Ehm o Uhm. Noi quando ci facciamo male diciamo ouch o ahia? I giapponesi dicono itaitaitaitaitaitaita.

    6) Per favore, i congiuntivi e le coniugazioni dei verbi in generale, li dovete sapere, per evitare robe di questo tipo (io dissi, tu dicesti, egli disse), oppure questo. (io venni, tu venisti, egli venne).

    6b) MAI confondere un+maschile (sempre senza apostrofo) e un'+femminile (sempre con l'apostrofo).


    6c) Stessa cosa con qualcun altro/qualcun'altra. Se segue il femminile va sempre con l'apostrofo. Da non confondere con qualcos'altro, che invece va solamente e sempre con l'apostrofo, mai senza. (Qualcos altro).

    7) Se il traduttore scrive boiate perché ha trovato una frase in inglese complessa e articolata, non dovete passare avanti e far finta di niente, ma dovete cercare di adattarla in un italiano fluido senza cambiare il senso del discorso.

    7b) I giorni della settimana, i mesi, i nomi di popolazioni (italiani, giapponesi ecc ecc...), in italiano non si scrivono con la maiuscola.

    7c) Il trattino americano — che gli inglesi usano per tagliare una parola, se nell'anime non viene pronunciata per intera, meglio toglierlo e al suo posto mettere i tre puntini di sospensione. Esempio: ho detto che non dev— diventa ho detto che non dev...

    8) Controllare bene se ci sono i punti alla fine di ogni sottotitolo.

    9) Se il sottotitolo finisce con una virgola, quello successivo non deve iniziare con la lettera maiuscola.

    10) Mettere le maiuscole ad ogni inizio sottotitolo, tranne se si presenta la situazione del punto 9.

    10b) Alla fine dei puntini di sospensione, che devono essere 3, e non 2 o 40, ci vuole sempre uno spazio... così.
    Dopo i puntini di sospensione, non è detto che ci sia bisogno della maiuscola. Dovete capire voi ascoltando l'audio se il discorso è strettamente legato dai puntini, oppure no. Esempio: "Ehm... quindi... non vuoi ancora farlo"?
    La maiuscola invece si usa se il sottotitolo finisce con i puntini di sospensione, e quello successivo inizia con un discorso non legato strettamente a quello precedente.

    10c) Dopo punti esclamativi o interrogativi ci vuole sempre la maiuscola.

    11) Gli inglesi usano la i maiuscola per dire io. "I'm a banana because I am yellow and curved". Ma noi in italiano non lo facciamo, quindi non si traduce alla lettera mettendo Io in maiuscolo. "Sono una banana perché Io sono gialla e ricurva" "Sono una banana perché io sono gialla e ricurva". Oppure peggio, se scrivete "Sono una banana perché Sono gialla e ricurva".

    12) Lasciare i suffissi giapponesi o toglierli va a vostra scelta, dipende da come vi piace. Però dovete essere coerenti. Se decidete di lasciarli, lo dovete fare sempre, fino a fine serie. Se li dovete eliminare tutti, stessa cosa.

    13) Dopo i due punti, generalmente va sempre la minuscola, tranne in certi casi che potete trovare su Google, è complicato spiegarlo.

    14) Stessa cosa per le virgolette ".

    15) Se gli inglesi o gli americani usano idiomi strani, andateli a cercare su Google, non traduceteli mai alla lettera, perché in italiano non hanno senso.

    16) Stessa cosa per termini specifici che in italiano hanno un senso più "nostro". Esempio di un personaggio (non faccio nomi) che se trova ice cream non lo traduce mica con gelato... Sappiate che noi da oggi mangeremo la Crema di Ghiaccio.


    17) Dopo l'apostrofo non ci vuole nessuno spazio.

    18) Invece, dopo punti, virgole, ecc ecc, ci vuole sempre lo spazio. Altrimenti,diventa una cosa del genere,che fa perdere diottrie agli occhi,al cervello,e fa anche diventare impotenti,quindi fate attenzione.

    19) Le virgole esistono. Usatele con criterio ma senza abusarne.


    20) La punteggiatura va messa subito dopo la parola interessata, senza spazi aggiuntivi. Lo spazio va solo dopo il segno di punteggiatura, mai prima. Ciao ,mi chiamo Ubino,vengo da bla bla bla , bla bla , bla bla bla, ,, ,, , ,, , , , , Codice Morse.

    21) La barra spaziatrice va premuta 1 sola volta, non 2, 3, 500.

    Se siete incerti di come si scrive una cosa, invece di scrivere cose senza senso, avete il magico Google che risponde a tutte le vostre domande.


    Edited by Ubino™ - 9/4/2014, 20:08
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  13. .
    Purtroppo non posso aiutare chi ha carenze in grammatica. Posso aiutare in altre cose per esempio come usare aegisub al massimo.
    Il punto è questo: se ti insegnassi ad usare perfettamente aegisub, alla fine cosa succederebbe? Niente, perché rimane il fatto che non posso insegnare a scrivere bene. Anche se era una prova, mi aspettavo un lessico corretto. Ed erano solo 10 righe da fare.
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26 replies since 11/7/2013
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