Comicità: italiana e non

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    2,635
    Reputation
    0
    Location
    Scatland

    Status
    Offline
    Buonsalve a tutti,
    l'argomento che sto per trattare è un argomento a cui tengo particolarmente.

    LA COMICITA' NEI FILM



    Comicità vuol far ridere, ma non solo.
    Personalmente un film comico oltre a far ridere e a farci rilassare, dovrebbe in un certo qual modo portarci a riflettere su argomenti che trattati seriamente nessuno ascolterebbe. Deve essere un modo di fare cinema e televisione in modo costruttivo.
    La comicità è fine, è velata, è GENIALE. Geniale ma semplice.
    Personalmente le caratteristiche della comicità (nel vero senso della parola) deve essere come sopra descritto, altrimenti non è comicità ma semplice modo per far ridere.
    Io personalmente ritengo Totò il miglior comico italiano nella storia. In assoluto, e ancora nessuno è stato in grado di eguagliarlo. La sua comicità aveva sempre lo scopo di far pensare, perché nulla fa più ridere che la realtà e i suo ipocriti fattori.
    La comicità NON è quella fine a sé stessa, la classica comicità fatta a battute squallide, stupidità, offese e parolacce. Per intenderci la classica comicità dei nuovi personaggi italiani, i nomi li conoscete.
    Altri artisti che adoro a livello comico sono Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill). Sono i comici italiani più famosi per certo, e sono la comicità leggera, e con quel pizzico di ignoranza che serve. Mai una parolaccia. Certo se le danno di santa ragione, ma non sono mai botte e risse fini a sé stesse. Sono sempre, e ripeto sempre, botte comiche. Sono megarissoni che hanno sempre la velata stupidità del genere umano, a volte palese, a volte meno, ma, ripeto, violenza mai fine a sé stessa.
    Come non parlare poi di Massimo Troisi? Altro attore italiano che merita la parola geniale.
    Altro attore che secondo me usa una comicità che deve, e ripeto DEVE, fare scuola è Alessandro Siani. I suoi film hanno sempre quel piglio geniale che mostra la società nei suoi punto deboli, ma anche forti. È questo il bello di Siani. Il controsenso che diventa senso.

    Se parliamo di comicità straniera, Chow Sing Chi (Stephen Chow) è, a mio avviso, il detentore dello scettro della comicità semplice ma sempre intelligente. Stephen Chow è l'autore di capolavori (passatemi il termine, anche se so che per alcuni di voi può essere una blasfemia) come King of Comedy, Fight Back To School (I, II, III), Shaolin Soccer, Kung Fu Hustle, e CJ7.
    L'attore e regista più completo e capace che secondo me esista. La sua più grande capacità? Riuscire a far ridere SEMPRE, nel bene o nel male, con un grande budget e senza budget. I suoi film sono sempre film con un filo logico chiaro e hanno sempre uno scopo. I suoi film, nonostante siano (purtroppo sì e purtroppo no) doppiati in italiano da cani, rendono sempre la comicità un mezzo per capire sé stessi e pensare. La filosofia che usa per esempio in Shaolin Soccer è magnifica, nonostante molti lo ritengano un film brutto, con effetti speciali scadenti, doppiato male, stupido e senza trama. Io (sì non sono normale, lo so) l'ho visto 37 volte e posso dire di conoscere ogni singola battuta a memoria. Potrei cominciare a ripetere il copione del film in ogni momento.
    E poi il linguaggio, la dialettica e le mimiche facciali. Sono qualcosa di EPICO: già io adoro il modo di parlare asiatico, ma come lo fa lui (e il suo compagno Ng Man Tat) credo non lo faccia nessuno.
    E poi il suo modo di usare il Kung Fu... Da sbavo.