Generi Manga

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    shonen Gli shōnen (少年,, shōnen? traduzione letterale: ragazzo) sono una categoria di manga ed anime indirizzati a un pubblico maschile, generalmente dall'età scolare alla maggiore età.

    Gli shōnen si focalizzano principalmente sull'azione, e la trama si snoda tipicamente in una serie di prove (duelli, prove sportive, ecc...) in cui i protagonisti vengono continuamente messi a dura prova. Ogni serie è quindi formata da un obiettivo principale (di solito un traguardo che il protagonista si è imposto di raggiungere, come ad esempio sconfiggere un nemico ritenuto imbattibile o vincere un prestigioso torneo sportivo), che viene conseguito solo alla conclusione della storia. Tutta la trama si snoda invece in una serie di sfide intermedie (ad esempio sconfiggere avversari minori), che oltre a sbloccare la strada verso la meta finale (come in un videogioco) permettono al protagonista di prepararsi allo scontro decisivo, migliorando le proprie capacità od ottenendo elementi necessari. L'ambientazione tipica è un universo dedicato (come in Dragonball o OnePiece) con elementi magici e/o tecnologie fantascientifiche, anche se un sottogenere molto diffuso è quello ambientato nel mondo dello sport giovanile, nell'epoca contemporanea (di solito in Giappone). In questo contesto trova poco spazio il tema amoroso, anche se esistono alcune eccezioni di rilievo (Mila e Shiro). Solitamente però si preferisce sopperire alla mancanza di trame romantiche con la presenza di personaggi femminili volutamente sexy.

    Alcuni esempi particolarmente rappresentativi sono Ken il guerriero (Hokuto no Ken), I Cavalieri dello Zodiaco (Saint Seiya), Dragon Ball, oppure i più recenti One Piece, Bleach, Naruto e Psyren. I manga e gli anime realizzati per lettori più grandi (dai 18 anni in su) sono chiamati seinen.

    Le maggiori riviste specializzate nella pubblicazione di manga shōnen sono:Lista di anime e manga shōnen
    (Nota: la lista comprende solo una piccola parte dell'immensa mole di shōnen manga pubblicata in Giappone, pertanto non è assolutamente da considerarsi esauriente)

    666 Satan
    +Anima
    Ai Kora
    Air Gear
    Angelic Layer
    Arata Kangatari ~Engaku Kougatari~
    Area 88
    Astro Boy
    Baccano!
    Bakuman
    Bakumatsu Kikansetsu Irohanihoheto
    Bakuretsu Hunter
    Bakuretsu Tenshi
    BECK: Mongolian Chop Squad
    Beet the Vandel Buster
    Beelzebub
    Beyblade
    Black Blood Brothers
    Beyond the Beyond (Sono Mukō no Mukōgawa), serializzato su Comic Blade
    Black Cat
    Blazer Drive
    Bleach
    Blue Dragon RalΩGrado
    Blue Submarine No. 6
    Bobobo-bo Bo-bobo
    Boys Be
    B't X
    Busō Renkin
    Buzzer Beater
    Captain Tsubasa
    Cat's Eye
    Chikyu Misaki
    Chrno Crusade
    City Hunter
    Claymore
    Cøde Breaker
    Cutey Honey
    Cyborg 009
    D.Gray-man
    Dai Mahō Tōge
    Dear, serializzato su GanGan WING.
    DearS
    Death Note
    Detective Conan
    Devilman
    Digimon
    Double Arts
    Dr. Slump & Arale
    Duel Masters
    Dragon Ball
    E's
    Eat-Man
    Eko Eko Azaraku, serializzato su Weekly Shōnen Champion
    Elemental Gerad, serializzato su Comic Blade
    Eureka Seven
    Eyeshield 21
    Fairy Tail
    Fate/Stay Night
    Flame of Recca
    Full Metal Panic!
    Fullmetal Alchemist
    Gensomaden Saiyuki
    Gacha Gacha
    Galaxy Express 999
    Gate Keepers
    Gegege no Kitaro
    GetBackers
    Ginga Legend Weed
    Ginga Nagareboshi Gin
    Gintama
    Girls Bravo
    Gokujō Seitokai, serializzato su Dengeki Comic Gao!
    Goshuushō-sama Ninomiya-kun, serializzato su Dragon Age
    Great Teacher Onizuka (GTO)
    Grenadier - The Senshi of Smiles
    Guyver
    Guru Guru - Il girotondo della magia
    Hajime no Ippo
    Hikaru no Go
    Hanbun no Tsuki ga Noboru Sora
    Hayate the Combat Butler
    He is My Master
    Hokuto no Ken
    Hoshin Engi
    Hunter x Hunter
    I"s
    Ichigo 100%
    IGPX
    Inukami!
    Inu Yasha
    Jigoku Sensei Nūbē
    JING -- King of Bandits
    JoJo's Bizarre Adventure
    Juushin Enbu, serializzato nel: Gangan Powered.
    Kaibutsu Oujo ~Princess Resurrection~, serializzato su Shōnen Sirius.
    Kamen no Maid Guy, serializzato su Dragon Age.
    Kannazuki no Miko
    Karin
    Katekyoushi Hitman REBORN!
    Kaze no Stigma -Kōen no Miko-, serializzato su Dragon Age.
    Kekkaishi
    Ken il guerriero
    Kenko Zenrakei Suieibu Umisho
    Keroro
    KIBA
    Kyoshiro to Towa no Sora
    Love Hina
    L'invincibile Dendoh
    Mahoraba
    Major
    MÄR
    Master Mosquiton
    Maze
    Mazinger
    Medarot
    MegaMan
    Meiryotei Goto Seijuro
    Midori Days
    Mobile Suit Gundam
    Mr. Fullswing
    Mushi-Uta
    Muteki Kanban Musume (Noodle Fighter)
    Mx0
    My-HiME
    My-Otome
    Nabari
    Nagasarete Airantō
    Narue no Sekai
    Naruto
    Natsu no Arashi
    Needless
    Negima
    NHK ni Yōkoso!, serializzato su Shōnen Ace.
    Nyan Koi!
    Nurarihyon no Mago
    Okusama wa Mahou Shōjo
    Omishi Magical Theater: Risky Safety
    One Piece
    Osu!! Karate Bu
    Over Drive, serializzato su Weekly Shōnen Magazine.
    Pani Poni, serializzato su GFantasy.
    Pita Ten, serializzato su Dengeki Comic Gao!
    Pretty Face
    Priest
    Prince of Tennis
    Project ARMS
    Psyren
    Pumpkin Scissors
    Ranma ½
    Rave - The Groove Adventure
    Real Bout High School
    Rizelmine
    R.O.D.
    R.O.D. The TV
    Ronin Warriors
    Rurōni Kenshin
    Saint Seiya
    Saiyuki
    Sakigake! Otokojuku
    Samurai Champloo
    Samurai Deeper Kyo
    Sayonara Zetsubō Sensei
    School Rumble
    s-CRY-ed
    Seto no Hanayome
    Shaman King
    Shijō Saikyō no Deshi Kenichi
    Shining Tears, serializzato su Gangan Powered.
    Silent Möbius
    Skull Man
    Slam Dunk
    Slayers
    Soul Eater
    Sonic X
    Sōkō no Strain, serializzato su Dragon Age.
    Sōta-kun no Akihabara Funtōki, serializzato su GFantasy.
    Speed Grapher
    Spriggan
    Steel Angel Kurumi
    Superauto Mach 5
    Suzuka
    La malinconia di Haruhi Suzumiya, serializzato su Shōnen Ace.
    The Law of Ueki
    Tactics
    Tenshi na Konamaiki, serializzato su Shōnen Sunday.
    Terra e... (Toward the Terra), serializzato su Manga Shōnen.
    To-LOVE-Ru
    Transformers
    Trigun
    Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLE
    UG☆Ultimate Girls
    Urusei Yatsura
    Ultimate Muscle
    Vandread
    Venus Versus Virus
    Video Girl Ai
    Whistle!
    Wild Half
    Wingman
    Yu-Gi-Oh!
    Yakitate!! Japan
    YuYu Hakusho
    Zatch Bell! (Konjiki no Gash Bell! in Giappone)
    Zoids
    Zombie-Loan
    Zombie Powder




    shojo Con il termine giapponese shōjo (少女, shōjo? letteralmente, ragazza) ci si riferisce ad anime e manga destinati ad un pubblico femminile che va dagli ultimi anni dell'infanzia (dieci anni) sino alla fine dell'adolescenza (intorno alla maggiore età).

    Definizione del termine
    In Italia a volte c'è una certa confusione sul termine, e si pensa che uno shōjo sia un qualunque manga o anime che tratti tematiche sentimentali. C'è quindi chi definisce, ad esempio, Video Girl Ai uno shōjo quando, invece, in Giappone è considerato uno shōnen a tutti gli effetti. Il punto è che uno shōjo non è tale per i suoi contenuti, che possono essere di qualunque tipo, ma per il pubblico a cui è indirizzato, cioè quello femminile giovane. All'interno del genere esistono molte altre suddivisioni che cercano di raggiungere in maniera capillare fasce d'età più ristrette (dai dieci ai dodici anni, dai dodici ai quattordici, e così via). I maggiori successi shōjo, comunque, vengono fruiti trasversalmente anche da persone di età maggiore, o anche di genere maschile.

    Breve storia degli shōjo manga
    Dopo essere stati creati soprattutto da autori uomini fino alla fine degli anni sessanta (uno fra tutti Osamu Tezuka), gli shōjo manga cominciano a essere realizzati principalmente da donne, che ne modificano profondamente tematiche e grafica.

    Considerati a lungo come fumetti di seconda categoria e scarso valore, l'affermazione degli shōjo manga si ha nel corso degli anni settanta, grazie ad autrici come Riyoko Ikeda, Mōto Hagio, Keiko Takemiya e altre.

    Inizialmente incentrati su tematiche sentimentali, con ambientazioni europee e personaggi e situazioni melodrammatici e idealizzati, gli shōjo manga ampliano col trascorrere degli anni i soggetti trattati, dall'horror allo sport, alla fantascienza, sino al realismo contemporaneo, tipico dei titoli più recenti.

    Dal punto di vista grafico gli shōjo manga si distinguono per un'impaginazione libera, un ampio uso di elementi simbolici per esprimere gli stati d'animo (celebri le decorazioni floreali), personaggi dai fisici eterei e gli occhi dalle dimensioni pronunciate.

    Negli anni più recenti, tuttavia, autrici come Naoko Takeuchi (Sailor Moon), Moyoco Anno o Kyoko Okazaki hanno preferito una grafica maggiormente veloce, volutamente scarna e sgradevole, lontana dagli idealismi degli shōjo manga classici, nel tentativo di dipingere con maggior realismo l'alienazione contemporanea.

    Tra i sottogeneri particolarmente fiorenti e notevoli dello shōjo manga ci sono i mahō shōjo (opere a carattere fantastico).

    Gli shōjo in Italia
    Nonostante uno dei primissimi fumetti giapponesi originali pubblicati in Italia, Candy Candy, fosse uno shōjo manga, e malgrado il successo della sua trasposizione anime, come anche quella di altri noti titoli quali Georgie, Jenny la tennista o Lady Oscar, il genere ha avuto molte difficoltà ad imporsi presso il pubblico nostrano. Ancora a metà degli anni novanta, per esempio, il tentativo di proporre in Italia uno shōjo manga classico, ed estremamente celebre, quale Caro Fratello, non risultò molto favorevole per le vendite, consolidando spesso fra gli editori la convinzione che la pubblicazione di shōjo manga non garantisse un sufficiente ritorno economico.

    È solo alla fine degli anni novanta che gli shōjo manga riescono finalmente a ritagliarsi un loro spazio tra il pubblico italiano, grazie soprattutto a titoli come Mars, Marmalade Boy e Cortili del cuore, aprendo la strada a molte altre opere.

    All'inizio degli anni duemila, in Italia gli shōjo manga si affermano definitivamente, con la traduzione di decine e decine di titoli.



    spokon Spokon (スポコン, supōkon, contrazione di supōtsu konjo, letteralmente 'tenacia sportiva') è un termine giapponese che designa un particolare genere di manga e anime le cui storie sono ambientate nel mondo dello sport ed hanno per protagonisti degli atleti. Archetipo del genere è Kyojin no hoshi (Tommy, la stella dei Giants), lunghissima serie TV (181 episodi) prodotta nel 1968 dalla Tokyo Movie. Innumerevoli sono gli esempi di altre opere del genere, tra cui, per indicarne alcune tra le più note anche in Italia, Ashita no Joe (Rocky Joe), Captain Tsubasa (Holly & Benji), Attack no. 1 (Mimì e la nazionale di pallavolo), Ace o nerae! (Jenny la tennista), Attacker YOU! (Mila e Shiro), Slam Dunk, Eyeshield 21.



    seinen Seinen (青年, Seinen - letteralmente "maggiorenne") è un termine giapponese che, associato ad anime e manga, indica opere di questo tipo che hanno come target principalmente un pubblico maggiorenne. Diversamente dagli shōnen, con cui spesso vengono confusi fuori del Giappone, e dagli hentai, che hanno tematiche a sfondo prettamente erotico, gli anime ed i manga seinen trattano di tematiche complesse, con uno stile grafico spesso ricercato.

    Esempi di opere seinen
    009-1
    20th Century Boys
    3x3 occhi
    8 Man
    Aa! Megami-sama! Chicchaitte koto wa benri da ne
    Aa! Megami-sama! Sorezore no tsubasa
    Abashiri Family
    Afro Samurai
    Air Master
    Akira (manga)
    Le ali di Vendemiaire
    Alita Last Order
    Alita l'angelo della battaglia
    Amon - The Darkside of Devilman
    Angel Heart
    Arc the Lad
    Aria (manga)
    BLOOD+
    Baccano!
    Battle Club
    Berserk (manga)
    Berserk Prototype
    Birdy the Mighty
    Black Jack
    Black Jack - La sindrome di Moira
    Black Jack Special ~Inochi wo meguru mittsu no kiseki~
    Black Lagoon
    Bokurano
    Bokusatsu tenshi Dokuro-chan
    Boogiepop Dual
    Boogiepop Phantom
    Cesare il creatore che ha distrutto
    Le Chevalier D'Eon
    Chocotto Sister
    Crying Freeman
    Daydream (manga)
    Desert Punk
    Devil Lady
    Devil May Cry (anime)
    Devilman
    Devilman - Time Travellers
    Dogs (manga)
    Dorohedoro - Caccia allo Stregone
    Drug-On
    Dämons
    Eden: It's an Endless World!
    Elfen Lied
    Ergo Proxy
    Excel Saga
    F. Compo
    Gantz
    Ghost in the Shell
    Ghost in the Shell (manga)
    Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processor
    Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface
    Gokujō Seitokai
    Green Green
    Gun × Sword
    Gungrave
    Gunslinger Girl
    Hanappe Bazooka
    Hellsing
    Hetalia
    Himiko-Den
    Hitohira
    Homunculus (manga)
    Ikigami
    Il Re Lupo
    Il libro del vento
    Inferno e paradiso (manga)
    Initial D
    Japan (manga)
    Jiraishin
    Junk - Cronache dell'ultimo eroe
    Jū ō sei
    Jūni Kokuki
    Kasimasi ~Girl Meets Girl~
    Kekko Kamen
    Kemeko Deluxe!
    Kimi ga nozomu eien
    KimiKiss
    Kodomo no jikan
    Koi kaze
    Kureyon Shin-chan: Akushon Kamen VS Haigure maō
    Kureyon Shin-chan: Ankoku tamatama dai tsuiseki
    Kureyon Shin-chan: Arashi o yobu janguru
    Kureyon Shin-chan: Arashi o yobu! Yūhi no Kasukabe Bōizu
    Kureyon Shin-chan: Arashi o yobu: Appare! Sengoku dai kassen
    Kureyon Shin-chan: Arashi o yobu: Mōretsu! Otona teikoku no gyakushū
    Kureyon Shin-chan: Buriburi ōkoku no hihō
    Kureyon Shin-chan: Dengeki! Buta no Hizume dai sakusen
    Kureyon Shin-chan: Densetsu o yobu Buriburi: Sanpun pokkiri dai shingeki
    Kureyon Shin-chan: Hendārando no dai bōken
    Kureyon Shin-chan: Otakebe! Kasukabe yasei ōkoku
    Kureyon Shin-chan: Unkokusai no yabō
    Kurosagi - Consegna cadaveri
    L'Immortale
    La caccia (manga)
    La leggenda del Re Lupo
    La ragazza scomparsa
    The Last Man
    Le bizzarre avventure di JoJo
    Lone Wolf and Cub (manga)
    Lucky Star (manga)
    Mahoromatic
    Maison Ikkoku
    Majin Devil
    Manhole
    Mao Dante
    Mao Dante - Nuova serie
    Master Keaton
    Minami-ke
    Minami-ke: Okawari
    Mnemosyne (anime)
    Mokke
    Monster (manga)
    Moonlight Mile
    Moyashimon
    Mushishi
    Myself ; Yourself
    Mysterious Girlfriend X
    Nachun
    Nausicaä della Valle del vento (manga)
    Neon Genesis Evangelion
    Ninku
    Oh, mia dea!
    Oh, mia dea! (anime)
    Oh, mia dea! The Movie
    Onegai Twins
    Oretama 〜 Ore ga chikyū o sukūtte!?〜
    Otome wa boku ni koishiteru
    Paranoia Agent
    Pet Shop of Horrors
    Planetes
    Please Teacher!
    Pluto (manga)
    Potemayo
    Project ARMS
    Pumpkin Scissors
    RahXephon
    Reset (manga)
    Rideback
    Rosario + Vampire
    Rose Hip Rose
    Samurai (manga)
    Samurai 7
    Sanctuary (manga)
    School Days
    Seirei no moribito
    Sempre più blu
    Sensei no ojikan
    Shamo
    Shin Chan
    Shuna no tabi
    SoltyRei
    Speed Grapher
    Steel Ball Run
    Strange Days - The Apocalypse of Devilman
    Sumomomo Momomo
    Sun Ken Rock
    TOKKO
    The Qwaser of Stigmata
    The Sacred Blacksmith
    The Third - La ragazza dagli occhi blu
    Tomie (manga)
    True Tears
    Übel Blatt
    Uchū no Stellvia
    Ultimate Muscle
    Umi no Misaki
    Un cielo radioso
    Uninhabited Planet Survive!
    Uta∽Kata
    Vagabond
    Vampir (manga)
    Vanished Oyayubi Sagashi
    Vinland Saga (manga)
    La voce delle stelle
    Welcome to the NHK
    Witch Hunter Robin
    XxxHOLiC
    YAT Anshin! Uchū Ryokō
    Yami to bōshi to hon no tabibito
    Yokohama kaidashi kikō
    Yotsuba &!
    Yume Tsukai
    Yume de Aetera
    Yuria 100 Shiki
    Zetman (2003)




    In completamento ...

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera



    ecchi Ecchi o etchi dal giapponese etchi (エッチ?) deriva dalla pronuncia giapponese della consonante "H" (aitch, prunciata /eɪtʃ/) e in Giappone assume il significato di "osceno", "sexy", "lascivo", o "cattivo" se usato come un aggettivo mentre può fare riferimento a rapporti sessuali se usato come verbo o sostantivo.

    Etimologia
    La più accreditata teoria sull'origine della parola giapponese è la lettera dell'alfabeto latino "H". La più consolidata teoria afferma che derivi dal primo carattere della parola hentai (変态, letteralmente "pervertito"), e in effetti le due parole hanno significati simili anche se la parola hentai non può essere utilizzata per fare riferimento al rapporto sessuale e neppure come verbo. Dall'origine comune le due parole si sono separate negli utilizzi sia in oriente che in occidente.

    Altre teorie sull'origine
    Un'altra teoria suggerisce che la "H" è la prima lettera della parola harenchi (破廉耻?), una parola che significa "vergognoso" o "osceno". Una terza teoria sulla sua etimologia è che "ecchi" venga dalla prima lettera in himitsu (秘密?), una parola giapponese che significa "segreto" e "segretezza". È diventata popolare nel 1952 con il suo utilizzo in un romanzo di Seiichi Funabashi. Nel 1990, ottenne il suo uso come sostantivo di riferimento per l'atto sessuale stesso. Il comico Sanma Akashiya è spesso accreditato con questo ulteriore sviluppo e del suo utilizzo diffuso in oriente.

    Utilizzo in occidente

    Personaggio femminile disegnato con tipiche caratteristiche "ecchi"
    In Occidente il termine è spesso utilizzato con riguardo a manga e anime dai vaghi contenuti erotici, come un abbigliamento succinto o la parziale o totale nudità, ma senza mai mostrare esplicitamente il rapporto sessuale.
    In generale, l'arte ecchi è uno stile vagamente paragonabile alle opere d'arte "pin-up girl" e anche alle fantasie sessuali descritte nei libri a sfondo erotico pubblicati soprattutto negli Stati Uniti, ma non solo.
    Le caratteristiche tipiche delle opere del genere includono:
    abbigliamento che delinea la forma dei seni, capezzoli, e grandi labbra, evidenziando una tenuta di abbigliamento estremamente succinta e provocante;
    uniformi, costumi o abiti (tutti rigorosamente attillati) che possono essere provocatori e che sono indossati come abbigliamento quotidiano da parte del personaggio;
    sobbalzi di seni enormi;
    la comunissima gag che di solito è presente negli anime in cui la testa di uno dei personaggi maschili va a finire tra i seni di un procace personaggio femminile, comunemente usata durante il loro primo incontro;
    personaggi che non sono consapevoli della loro sessualità, sembrano innocenti e allegri o astuti e maliziosi;
    lo strizzare i seni di un personaggio femminile (volontariamente o meno);
    vestiti che cadono o vengono strappati;
    costumi da bagno aderenti e uniformi scolastiche da marinaretta;
    immagini di mutandine o scollature;
    immagini che richiamano delle forme falliche;
    attributi sessuali maschili o femminili di dimensione esagerata;
    l'occasionale vista del seno nudo, senza però mai mostrare i genitali;
    nudità (parziale o totale) in pubblico di un personaggio femminile che mostra segni di imbarazzo, umiliazione o agisce in maniera totalmente normale.

    Esempi di anime di genere ecchi
    Air Gear
    Akane-iro ni Somaru Saka
    Akikan
    B gata H kei
    Bokusatsu Tenshi Dokuro-chan
    Koihime Musou
    Highschool of the Dead
    Ichigo 100%
    Inferno e Paradiso
    Ikki Tōsen
    Ikki Tōsen: Great Guardians
    Ikki Tōsen: Dragon Destiny
    Ikki Tōsen: Xtreme Xecutor
    Kanokon
    Kenkō zenrakei suieibu umishō
    Kiss×Sis
    Koi Koi Seven
    Ladies VS Butlers
    Nogizaka Haruka no Himitsu
    Nogizaka Haruka no Himitsu:Purezza
    Onii-chan no koto nanka zenzen suki janain dakara ne!!
    Penguin Musume
    Princess Lover!
    Rosario + Vampire
    Seikon no Qwaser
    Sakura Mail
    To Love-Ru

    Utilizzo in Giappone

    In Giappone il termine ecchi indica materiale strettamente pornografico e viene abbreviato con i suffissi "H" o "ero", infatti qualsiasi video a carattere pornografico viene classificato come H-video e nel caso di tratti di un'animazione come H-anime. Il termine "Hentai" non viene utilizzato per riferirsi a queste opere.
    Ecchi come un aggettivo viene tradotto con le parole osceno o sexy, mentre come verbo può essere tradotto come "rapporto sessuale" ad esempio fare ecchi (ecchi suru) significherebbe avere rapporti sessuali. Sekkusu è la parola che più spesso viene usata in Giappone per dire sesso ed in giapponese le originali parole che lo indicavano, come seiko (性交?), sono spesso sostituite da parole di origine straniera come appunto sekkusu o neologismi come ecchi.
    Il termine ecchi può essere utilizzato per indicare il rapporto sessuale nello specifico, cosa che è esclusa dalla definizione occidentale e quindi ne è la principale differenza. Un esempio è la frase "ecchi shiyou ze" che tradotta in italiano vuol dire "facciamo del sesso".



    mecha I mecha o mech sono robot presenti in numerose opere di fantasia, dalla letteratura ai manga e agli anime, che si caratterizzano per le dimensioni straordinarie, sempre superiori a quelle umane e solitamente più che mastodontiche, e per il fatto di essere comandati da almeno un pilota presente all'interno della struttura metallica di tali veicoli.

    Etimologia
    Si può ricondurre il termine "mecha" alla parola giapponese meka (メカ), abbreviazione della traslitterazione katakana proveniente dalla parola latina mechanica (derivante a sua volta da un più antico termine greco avente come significato "mezzo", "strumento"), in italiano "meccanica". Tuttavia, mentre al di fuori del Giappone si tende a far corrispondere al significato di "mecha" solo strumenti robotici che possiedono specifiche caratteristiche di dimensione e controllo, nel paese del Sol Levante il termine "meka" è invece connesso a ogni elemento meccanico ed è usato per riferirsi anche ad auto, armi, elaboratori, veicoli e astronavi di ogni sorta, e parimenti ai cyborg. Ad esempio in Giappone anche i replicanti di Blade Runner possono essere definiti "meka". Viceversa in occidente il termine reimportato con la nuova traslitterazione mecha o mech ha generalmente acquisito l'accezione di grande o enorme strumento meccanico semovente comandabile da uno o più piloti presenti all'interno della struttura esoscheletrica di tale strumento. La prima diffusione su larga scala della parola avvenne in seguito al successo della serie televisiva Robotech.

    Descrizione
    Sovente i mecha sono bipedi, anche se non necessariamente; la forma più frequente è quella umanoide, ma non mancano esempi di macchine a forma animale (ad es. dinosauro). Nella maggior parte dei racconti sono intesi come armi da combattimento, ma anche questo ruolo non è necessariamente il solo possibile : possono ad esempio esserci dei mecha con compiti civili come polizia, costruzione od altro. Solitamente i nomi con cui vengono chiamati gli automi varia da opera ad opera. Le nomenclature più popolari sono il mobile suit, resa popolare dalla saga di Gundam, e il più convenzionale "mecha", reso celebre dal wargame Battletech e dalla sua trasposizione videoludica nella saga di MechWarrior, ma i nomi sono fra i più svariati (si va dai Knightmare di Code Geass agli HERCULANs di Metaltech: Earthsiege, per esempio).
    Si fa distinzione fra due tipi di mecha:
    real robot, vengono concepite come armi reali, da produrre in serie e che, parzialmente o totalmente, risentono (e subiscono) di caratteristiche realistiche come l'usura, le munizioni, ecc.
    super robot, sono super macchine, spesso uniche, dotate di armi e abilità incredibili, nonché di caratteristiche di velocità, agilità e resistenza irreali.
    Esiste anche una terza categoria, quella delle armature potenziate (o esoscheletri potenziati). La differenza fra di loro è essenzialmente che,mentre i primi sono veicoli in forma generalmente umanoide,i secondi sono armature reinterpretate in chiave tecnologica (ne è un esempio Iron Man, eroe Marvel dei fumetti.
    Il primo esempio di mecha è contenuto nel romanzo La guerra dei mondi di H. G. Wells, dove i marziani invadono la Terra utilizzando dei tripodi da combattimento. Da allora l'impiego di queste potenti macchine si è esteso ad ogni ambito artistico, dal cinema al fumetto, dividendosi in particolare in due poli ludici a seconda della cultura: quella occidentale (in particolare americana, celebre è la saga di Battletech) si è focalizzata maggiormente sui videogiochi, mentre quella giapponese ha popolarizzato i robots (al punto che ne sono diventati uno dei simboli) nel campo dell'animazione. Qui la figura del mecha designer ha assunto notevole importanza proprio grazie ai "robots giganti". Contrariamente a quello che si crede, i mecha non sono appannaggio esclusivo di opere di fantascienza, ed esistono anche versioni fantasy, ne è un esempio l'Escaflowne dell'omonima serie animata giapponese. Sono comunque casi sporadici.

    Aspetti dei mecha all'esterno ed all'interno del Giappone
    Il termine "mecha" è usato per descrivere i robots da guerra molto più spesso fuori dal Giappone che non nella loro patria. "Mecha" come sostantivo nasce dalla serie BattleTech (dove spesso è scritto come 'Mech, abbreviazione di BattleMech oppure OmniMech), e non è utilizzato in Giappone in altri contesti,se non come un involontario errore di dicitura di "mecha" (ad eccezione della versione giapponese di BattleTech, che cerca di mantenere la parola inglese). In Giappone è molto più frequente il termine "robot", e nelle stesse storie giapponesi sono raramente conosciuti come "mecha".
    Il più noto contesto occidentale di mecha è BattleTech, che originariamente era un wargame tridimensionale (per poi essere trasportato nel mondo dei videogiochi con la saga di MechWarrior),il quale è stato molto influente, rappresentando una base per gran parte di giochi e prodotti in altri media. FASA, la compagnia che lo produsse, fu tuttavia citata per violazione del copyright per aver utilizzato diversi design da serie come Macross ed altra senza licenza (la sua prima edizione, inzialmente chiamata BattleDroids, includeve due corredi di modelli giapponesi 1/144 dall'anime Fang of Sun Dougram).
    Dentro e fuori dal paese nipponico vi è differenza anche dal punto di vista grafico e funzionale. In Giappone solitamente gli automi sono agili, veloci macchine da combattimento che vengono immaginate molto più umanoidi nell'aspetto e nei movimenti (con pochissime eccezioni come il Guntank di Gundam). Gli automi non-giapponesi sono invece molto più meccanici e meno agili, ritratti come macchine massicce e potenti ma non aggraziate e non sempre umanoidi, come ad esempio il Metal Gear nell'ononima serie di videogiochi (anche qui alcune eccezioni seppur meno sporadiche, come Heavy Gear o Shogo,i quali sono molto influenzati dagli anime nipponici nel design). Si può notare quindi che,mentre in Giappone i mecha siano molto più simili a delle estensioni a livello gigantesco e robotico del pilota, cioè del guerriero stesso,al suo esterno siano concepiti maggiormente come semplici mezzi blindati su arti meccanici anziché ruote o cingoli.

    I mecha negli anime
    Nel campo degli anime il termine mecha individua ormai il genere fantascientifico robotico, dove i mecha ed i loro piloti sono quasi sempre i protagonisti centrali, con i primi, soprattutto nei super robot, spesso più importanti del pilota. Queste macchine sono sempre di dimensioni molto maggiori di quelle umane, ma esiste una grande variabilità anche al loro interno: dagli 8-9 metri dei Labor, ai 18 dei Mobile Suit di Gundam, a mezzi colossali come gli Evangelion o il Daitarn 3.
    La distinzione fra due "classi" di mecha viene constatata soprattutto dai fan degli anime per differenziarli fra loro: i Real Robot, ovvero i mezzi caratterizzati da un certo realismo tecnologico, spesso prodotti in serie e considerati come macchine comuni per quanto costose, ed i Super Robot, esemplari unici dai poteri praticamente illimitati che rappresentano il vero protagonista della serie. I primi a nascere furono i super-robot all'inizio degli anni settanta, dalla mente di Go Nagai, ideatore di robot molto popolari come Mazinga o Goldrake. I real-robot nacquero sul finire del decennio con Gundam, ideati da un'altra figura di spicco nel genere, Yoshiyuki Tomino. Tuttavia, nonostante in Gundam per la prima volta si verificassero casi come, ad esempio, l'esaurimento delle munizioni del protagonista durante uno scontro cruciale o il danneggiamento del robot a causa di un atterraggio troppo brusco, la serie, essendo la prima, manteneva ancora diversi retaggi del super-robot: ad esempio, rispetto agli altri Mobile Suit il Gundam rimaneva un'arma unica (fattore giustificato nella serie con il costo elevato dell'arma che venne quindi serializzata in un altro modello, il più leggero GM) ed era nettamente superiore agli altri automi, a volte quasi inscalfibile (fattori giustificati dall'elevata tecnologia del modello, in particolare per corazzatura e meccanizzazione). Questo fattore indica che la distinzione fra real-robot e super-robot non è rigida ma può avere più o meno delle tendenze a seconda dell'opera. La distinzione stessa è stata inoltre resa relativa dalla commistione del robotico con altri generi distanti come il genere fantastico: ad esempio Panzer World Galient Escaflowne, Seisenshi Dunbine, Maze o Magic Knight Rayearth.
    Esistono anche anime in cui i mecha sono secondari rispetto alla trama di sfondo ai protagonisti, o del tutto marginali: il primo esempio di questo approccio fu Armored Trooper Votoms, poi seguito da altri prodotti come Gunparade March, si tratta di serie dove di fronte ad un contesto bellico che vede l'impiego di robot, la storia ha un altro focus e i mecha non sono più rilevanti di un qualsiasi aeroplano o carro armato in un film di guerra. Le "gradazioni" con cui i mecha possono essere rilevanti in un anime ovviamente sono varie e dipende certo dall'opera.
    È molto frequente vedere modellini e giocattoli che riprendono le fattezze dei robots protagonisti di questi anime; ad esempio, i modellini di Gundam sono quasi onnipresenti in Giappone. Il pilota è quasi sempre un giovine, spesso un adolescente: un esempio celebre è appunto Gundam. Non è una regola immutabile, comunque: nell'universo di Gundam si possono contare diversi assi dei Mobile Suit relativamente anziani. Il Mazinga Z di Go Nagai (trasmesso nel 1973) è probabilmente il primo esempio di mecha all'interno di un anime, anche se è possibile risalire fino al 1960, l'anno di diffusione di Super Robot 28 (Tetsujin 28-Go), il giovane protagonista cavalcava il robot, piuttosto che comandarlo dall'interno. Il primo Real Robot fu l'RX-78 Gundam creato da Kunio Okawara per la serie Mobile Suit Gundam di Yoshiyuki Tomino, del 1979.

    Mecha trasformabili
    Sono dei mecha che hanno la particolare abilità di poter cambiare forma (esempio: Robotech) e spesso unirsi ad altri mecha per formare robot più potenti (vedi: Voltron, God Sigma oppure Super Sentai). La maggior parte di questi mecha sono diretti ad un pubblico molto giovane. Un chiaro esempio di Mecha Trasformabili sono appunto i Transformers, protagonisti di alcune serie animate e di film dal vivo.
    Una concezione più "adulta" dei Mecha Trasformabili si può vedere nella serie animata Aquarion.
    Go Nagai viene spesso indicato come l'inventore del genere, con la serie Getta Robo del 1974.

    Armatura potenziata
    Diversamente dai mecha giganti, le armature non sono molto più grandi di un uomo. In sostanza, sono dei "vestiti" meccanici corredati di diversi meccanismi volti a potenziare la forza e la velocità di chi li indossa, come degli esoscheletri artificiali. Spesso possiedono vari tipi di armi, e in alcuni casi un qualche tipo di propulsore che permetta anche di volare.
    Un esempio lampante di questo tipo di armature è il supereroe Marvel Iron Man, che utilizza la propria armatura sia come arma sia come macchina di supporto vitale (simbolo della simbiosi tra l'uomo e l'armatura, presente molto spesso nell'opera; il costume Venom di Spiderman si pone su questo stesso tema), mentre una delle più note armature potenziate è quella del romanzo di fantascienza Fanteria dello spazio (Starship Troopers) (omesse tuttavia nella trasposizione cinematografica del 1997). Si ricordino a tal proposito anche le armature potenziate di Avatar, quantunque siano solo un mero particolare per buona parte del film.
    Direttamente influenzate dalla descrizione heinleiniana delle armature della "fanteria mobile" sono le powered armour in dotazione agli Space Marine del wargame tridimensionale Warhammer 40,000 (che per il proprio retroterra saccheggia molta produzione fantascientifica degli anni anni cinquanta - ottanta) e le truppe spaziali del videogioco Starcraft, sviluppato autonomamente dalla Blizzard una volta che la Games Workshop rifiutò l'offerta di concedere in licenza la proprietà intellettuale dei propri giochi da tavolo per ricavarne giochi per PC (da cui l'evidente 'filiazione' fra gli Space Marines di WH40K e i trooper umani di Starcraft). Negli ultimi anni si è fatto notare un nuovo tipo di amatura potenziata, quella degli Spartan del mondo fantascientifico di Halo o la tuta energitica di Samus Aran di Metroid.
    Nel versante giapponese, possiamo citare Tekkaman, di cui esistono alcune serie animate, e Guyver di cui esistono un fumetto e una serie animata, doppiata ma mai andata in onda in Italia e accessibile solo tramite VHS o DVD. Per quanto riguarda Guyver, in particolare, l'armatura è un essere vivente che entra in simbiosi con il corpo ospite, e a cui conferisce superpoteri e supporto vitale anche in situazioni estremamente critiche.
    Infine si può citare Masamune Shirow, autore di Ghost in the shell e Appleseed. In quest'ultima opera, i personaggi utilizzano spesso degli esoscheletri di circa 3 metri di altezza detti Landmate. Per quanto siano creazioni di fantasia, specialmente questi ultimi sono ispirati ai veri prototipi di esoscheletri potenziati (destinati ad usi non bellici) attualmente in fase di studio da parte di alcuni centri di ricerca Giapponesi e del governo Americano.

    Elenco di opere in cui compaiono mecha

    Anime
    Aquarion
    Arbegas
    Armored Trooper VOTOMS
    Bokurano
    Burst Angel
    Code Geass
    Combattler V
    Cromartie High School
    Daitarn 3
    Daltanius
    Escaflowne
    Eureka Seven
    Full Metal Panic! e Full Metal Panic! The Second Raid
    Gaiking
    Gantz
    GaoGaiGar
    General Daimos
    Getta Robot
    God Mars
    God Sigma
    Goldrake
    Gunparade March
    Infinite Stratos
    L'invincibile Dendoh
    Macross
    Magic Knight Rayearth
    Mazinga Z e Grande Mazinga
    Metal Armor Dragonar
    Mobile Suit Gundam e tutti i seguiti e le storie parallele
    Neon Genesis Evangelion
    Patlabor
    Roujin Z
    Sfondamento dei cieli Gurren Lagann
    Soukyuu no Fafner
    Tokusō kihei Dorvack
    Transformers
    Voltron
    Vultus 5
    Zambot 3
    ZegaPain

    Manga
    Appleseed
    Bokurano
    B't X
    Burst Angel
    Code Geass: Lelouch of the Rebellion
    Eureka Seven
    Full Metal Panic!
    Gantz
    Getter Robot
    Ghost in the Shell
    Gundam
    Guyver
    Linebarrels of Iron
    Neon Genesis Evangelion
    Patlabor
    Tengen Toppa Gurren-Lagann
    ZeD



    gialli I fumetti gialli sono un particolare genere di fumetto ispirato dal genere letterario omonimo, e in alcuni casi anche dal cinema giallo e dalle serie televisive poliziesche.

    Anche se detective, piccoli ladri, delinquenti e truffatori sono apparsi nelle tavole e nelle strisce sin dagli albori del fumetto, gli albi e le serie devote al genere giallo sono relativamente poche. La striscia Dick Tracy fu forse la prima a focalizzare l'attenzione su personaggi e trame legate a una vasta gamma di gangster. Il fumetto di Chester Gould, nato nel 1931, rappresentava cattivi grotteschi, metodi polizieschi molto attuali per l'epoca e una raffigurazione della violenza molto accentuata.

    Negli Stati Uniti
    Negli Stati Uniti è stato un genere molto popolare negli anni quaranta del Novecento, imponendosi con toni moralistici che raffiguravano in modo molto verosimile la violenza e le attività criminali.
    Sempre oltreoceano, dopo la seconda guerra mondiale, al calare delle vendite dei fumetti di supereroi, gli editori scelsero di pubblicare serie a fumetti gialli o polizieschi, ispirati dall'hard boiled, genere letterario che in quel periodo stava vivendo la sua età dell'oro. Una serie di grande successo negli Stati Uniti fu Crime does not pay (Il crimine non paga) che fu successivamente imitata da altri fumetti del genere.
    Con la costituzione della Comics Code Authority, nel 1954, vennero posti dei limiti al grado e al tipo di attività criminali che potevano essere ritratte nei fumetti gialli statunitensi, decretando in qualche modo l'inizio della fine di quel particolare filone del genere.
    Come per il giallo letterario, anche nei fumetti le contaminazioni subite dal genere sono state molteplici. A partire dai tardi anni ottanta, diversi autori di fumetti cominciarono a fondere il genere giallo con altri generi, come il noir o addirittura con il genere dei supereroi. Alcuni di questi autori sono Brian Michael Bendis (Sam and Twitch, Jinx, Powers), Ed Brubaker (Gotham Central), Frank Miller (Sin City), David Lapham (Stray Bullets).

    In Italia
    In Italia si sono sviluppati due diversi filoni legati al fumetto giallo: il genere dei fumetti neri, sviluppatosi negli anni sessanta, con l'avvento di Diabolik, pubblicato da Astorina, di Satanik e Kriminal, pubblicati dalla Editoriale Corno; il secondo genere invece è prettamente poliziesco e si è sviluppato a partire dagli anni settanta e consacrato negli anni ottanta e novanta, grazie a Nick Raider e Julia, entrambi pubblicati dalla Sergio Bonelli Editore.
    Il genere del giallo a fumetti è stato ripreso da Benito Jacovitti con i suoi personaggi Cip l'Arcipoliziotto (col cane Kilometro), Gallina e Zagar, una sorta di epigono del più serio Diabolik e anche da alcune opere di Nino Cannata. Da ricordare anche il commissario Spada di Gianni de Luca pubblicato negli anni settanta su Il Giornalino e il detective privato Sam Pezzo ideato da Vittorio Giardino.
    Sempre in Italia, oltre alle già citate e consolidate serie, sono state pubblicate diverse graphic novel di genere giallo, come ad esempio Cacciatori nelle tenebre di Francesco e Gianrico Carofiglio. Alcuni di questi albi sono ispirati da diverse opere letterarie o televisive di successo, come ad esempio la versione a fumetti de L'ispettore Coliandro dei Manetti Bros e Carlo Lucarelli o le graphic novel ispirate alle opere di Massimo Carlotto.

    Manga
    Tra i manga è doveroso citare Detective Conan ideato da Gosho Aoyama nel 1994 e tuttora in produzione. In Giappone viene pubblicato sullo Shōnen Sunday, mentre in Italia il manga viene pubblicato dalla Star Comics. Il genere giallo viene esplorato dall'autore in ogni suo aspetto: la struttura dei casi varia infatti da quella del giallo deduttivo al thriller, dal noir al legal thriller, dall'hard boiled al poliziesco. La maggior parte dei casi sono relativi ad omicidi e la maggior parte delle indagini sono riconducibili ad uno dei seguenti tipi di casi:
    omicidi a porte chiuse, ispirati dalle opere di Agatha Christie, di Ellery Queen e di John Dickson Carr.
    presunte maledizioni, come quelle presenti in alcuni racconti di Arthur Conan Doyle.
    casi in cui l'assassino è già noto al lettore, nello stile del telefilm Colombo.
    casi svolti quasi interamente in tribunale, presenti tuttavia solo nell'anime come filler.
    Uno dei personaggi, l'ispettore Jūzo Megure, è chiaramente disegnato prendendo ispirazione dall'iconografia classica riconducibile al commissario Maigret, il personaggio letterario nato dalla penna dello scrittore belga Georges Simenon.
    Manga giallo meno famoso ma precedente a Detective Conan è Kindaichi shōnen no jikenbo.

    Edited by †Squall Leonhart† - 23/12/2011, 17:05
     
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