Posts written by Dave Jay

  1. .
    Basta Essere SEMPRE Ingorda!



    CIBO
  2. .
    Partiamo In Estonia, Ragazzi?

    ESTO
  3. .
    Benvenuto :chapeau:
  4. .
    CITAZIONE (Sh@®k @ 13/11/2019, 23:21) 
    :frusta:
  5. .
    Il Vino Si Odora! (Prima di berlo :sese:)

    VINO
  6. .
    CITAZIONE (Xander @ 13/11/2019, 20:28) 
    :frusta:
  7. .
    CITAZIONE (Xander @ 13/11/2019, 20:28) 
    :frusta:
  8. .
    99.988.047
  9. .
    :frusta:
  10. .
    Stava lì, seduto, sulla sua solita sedia in legno ormai consumata dal passare degli anni. Guardava attentamente la pioggia attraverso i vetri della veranda, dove un tempo amava passare i pomeriggi estivi in compagnia della moglie. Sorseggiavano limonata fresca, fatta con limoni della loro pianta. Di quella pianta ormai non rimaneva che una parte del tronco, mezzo brucciachiato, dopo che un fulmine ci si scagliò contro solo qualche giorno dopo la dipartita della moglie. Lui pensò che fu un buffo scherzo del destino, prendersi la moglie e l'adorata pianta nel giro di pochi giorni. Ma ora non gli rimaneva nulla al mondo. Niente figli. Niente nipoti. Nessun amico ormai. Nemmeno un vecchio cane, dall'aria stanca e stufo di vivere almeno quanto lui, per passare insieme le giornate a contemplare i vecchi ricordi. Perché questo faceva lui, passava intere giornate a pensare, a ricordare, a rimpiangere.
    Oggi, si chiedeva se avere dei ricordi fosse più un piacere o un dolore. Pensava ad un suo vecchio amico, ormai morto da tempo, che passò i suoi ultimi anni afflitto da demenza, convinto di trovarsi negli anni '50 e che viveva quei ricordi più intensamente di chiunque altro. Non sapeva se invidiarlo, oppure se essere felice di essere arrivato alla sua età ancora lucido, seppur sempre pieno di acciacchi. Forse, pensava, se non fosse stato lucido mentalmente almeno non avrebbe sofferto nel ricordare. E invece era costretto a farlo. Era invaso dai ricordi e dalla nostalgia di quando era giovane e spensierato. Perlopiù rimpiangeva le cose che non aveva fatto. "Se solo potessi tornare indietro" - pensava - "se solo potessi avere una seconda possibilità, farei le cose diversamente. Non mi lascerei sfuggire le opportunità, non sarei così stupido." - e tornava mentalmente a qualche esperienza passata, probabilmente di quando era adolescente - "Vorrei solo poter tornare indietro per fare tutto correttamente".
    Si distrasse per un attimo a guardare di nuovo la pioggia. Guardava il modo in cui le gocce si accumulavano sui vetri per poi cadere giù, unendosi e diventando sempre più grosse, per poi schiantarsi rovinosamente verso terra. "Bella metafora della vita" - pensò. Poi lo sguardo gli si spostò verso le rimanenze della pianta di limoni, poco più in là.
    "Certo, se solo quel fulmine non avesse distrutto la pianta, uscirei a raccogliere qualche limone per farmi una limonata degna dei vecchi tempi. Cosa importa se oggi piove, una limonata fresca è sempre buona a prescindere dal tempo. Quanto vorrei una limonata. Se solo quel fulmine non..." e, d'improvviso, si rese conto: stava di nuovo rimuginando. Su cose delle quali non ha mai avuto il controllo, peraltro. Un fulmine? Dai, anche volendo come avrebbe potuto prevederlo? Ma era così abituato a piangersi addosso, che lo faceva su tutto. Non so cosa gli fece aprire gli occhi quel pomeriggio, se fosse un pensiero latente che già aveva in testa da tempo oppure se la sua digressione sul volere una limonata sia stata la scintilla che lo ha portato a pensare "Basterebbe piantare un nuovo albero. Certo, non sarebbe lo stesso, non avrebbe dietro la stessa storia, non rappresenterebbe i bei pomeriggi passati con mia moglie, e soprattutto, piantare un nuovo albero non significherebbe tradire la memoria che ho di lei. Anzi, mi darebbe dei limoni, che in un certo senso racchiudono l'essenza dei momenti più felici e sereni della nostra vita.".
    E così, non appena smise di piovere, il vecchio Arthur si recò a comprare una nuova pianta. La mise accanto alla vecchia, in memoria, non in sostituzione, e passava i pomeriggi ad accudirla. Finalmente una ragione per non stare seduto in veranda, solo, e senza fare niente se non pensare.
    Mentre se ne prendeva cura sembrava quasi che non ci fosse più ragione di rimuginare sul passato. Ed in effetti non c'era. Si rese conto che aveva passato anni a desiderare una limonata e la soluzione più semplice era a portata di mano, solo non voleva vederla. O forse era solo spaventato del fatto che sostituire la pianta avrebbe in qualche modo significato perdere un pezzo di memoria della moglie, chissà. Questo però lo spinse a guardarsi sotto un'altra luce. Lo portò a capire che, in fondo, lui è sempre stato così, ha sempre avuto paura dei cambiamenti e di prendere decisioni. Si rese conto che se anche fosse tornato indietro, come tanto avrebbe voluto, non avrebbe mai fatto qualcosa di diverso o colto nuove opportunità. Lui è lui, e che abbia 20 anni o 90, il suo modo di essere non cambia. Arrivò quindi ad apprezzare la sua vita, che tutto sommato è stata bella. Apprezzò le decisioni che lo hanno portato dov'è. Alla fine dei conti, sarebbe stato un'altra persona se avesse preso decisioni diverse.
    Arthur riuscì finalmente ad accettare ciò che è sempre stato, comprese veramente chi è alla veneranda età di 90 anni. Forse un po' tardi, ma per lo meno ci riuscì. Venne a patti con il suo cervello produci-rimpianti, e imparò a gestirlo godendosi i ricordi senza che essi lo rattristassero.
    Iniziò a stare scomodo su quella sedia di legno in veranda, non faceva più per lui. Così, quando non accudiva la sua pianta, si faceva un giro nel suo quartiere. Si sedeva su una panchina e parlava con i passanti. Iniziò a farsi dei nuovi amici, ai quali prometteva "delle ottime limonate, una volta che la pianta darà i suoi frutti". Io sono uno di questi. Per questo vi racconto questa storia mentre sorseggio dell'ottima limonata. Mi sono preso cura io della pianta da quando Arthur è morto, e questi sono i primi limoni che maturano. Mi spiace solo che lui non sia qua per vederli, ne sarebbe stato felice. Ma beh, immagino che ovunque sia adesso, stia brindando con sua moglie. O per lo meno, questo è quello che sperava lui di poter fare. Glielo auguro.
    In quanto a me, racconto tutto ciò perché credo che la sua storia meriti di essere raccontata. La storia di una persona normalissima come tante, che ha vissuto una vita normalissima e che ha avuto bisogno di 90 anni per accettare il fatto di essere un umano.
  11. .
    CITAZIONE (Dave Jay @ 11/11/2019, 21:27) 
    :frusta:
  12. .
    Fingendo Interesse, Guardavano Tutti

    INDI
  13. .
    :frusta:
  14. .
    :the:
  15. .
    :look:
19147 replies since 2/4/2013
.